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martedì 25 dicembre 2012

Lettera aperta a Monti

Copio e incollo una lettera aperta di un mio conoscente all' On. Monti.
Purtroppo non ho nulla da aggiungere.
Lettera a Monti da un cittadino che crede nel globalizzare i vantaggi e gli svantaggi di tutti i cittadini a vantaggio di tutti i cittadini e non dei soliti pochi a svantaggio dei molti.
Altrimenti l’uomo stesso sarà il meteorite distruttivo di se stesso come tanti migliaia di secoli fa successe alla terra con il meteorite venuto da lontano.
Eh no, signor Monti.
Che lei sia un profe poco mi cale.
Mi importa invece che lei si spacci come tecnico quando invece è un politico di professione.
Il contenuto della sua agenda ma soprattutto il momento in cui  l’ha resa nota, mi dà l’idea che tra lei e il tyrannosaurus in fatto furbate non ci sia molta differenza.
Nella sua nota desidera che la sua agenda venga commentata ecc.
Me la sono letta tutta. Non le invio le mie riflessioni sulle parti che condivido e su cui dissento.
Le invio ciò che precede e ritengo fondamentale  per ciò che potrebbe succedere durante e dopo la campagna elettorale.
1) nel suo insediamento a novembre dello scorso anno lei ha parlato di equità e di trasparenza. Ebbene: l’avere proposto 13 mesi dopo la sua agenda, è la prova che lei ha disatteso proprio la trasparenza.
Questa agenda, lei la doveva presentare proprio nel momento della sua salita in politica, ossia proprio 13 mesi fa.
Su questa agenda e sulla tempistica della approvazione delle priorità avrebbe dovuto costringere i parlamentari a confrontarsi.
Non mi dica che l’ha scritta in questi giorni. Da sempre lei  l’ha in mente. Se la sua trasparenza ha queste connotazioni, devo ricredermi su lei, in negativo.
Perché non l’ha fatto?
Perché non ha impegnato il parlamento a raggiungere questi obbiettivi nel momento i cui anche il popolo italiano tifava per lei?
Invece ha preferito accettare i ricatti del tyrannosaurus. Questo non le fa onore e non  la rende credibile.
Anzi: mi dice che nel momento opportuno accetterà nuovi ricatti.
Dico e ripeto ricatti e non compromessi perché i compromessi fanno parte della politica per raggiungere il bene comune il più largamente e tempestivamente possibile.
2) Non le viene l’orticaria sentire Casini e Frattini che tifano per la sua agenda sapendo che in quell’agenda c’è la legge sul conflitto di interessi e la legge sul falso in bilancio?
Non mi vorrà fare credere di non sapere che Casini e Frattini hanno contribuito per fare passare l’unico articolo che dice: “Il conflitto di interessi non c’è“. e: “Il falso in bilancio non è reato”.
Lei parla di leggi ad nationem e non ad personam.
Non le viene il sospetto che la conversione di Casini non sia autentica ma caratteristica del peggiore dei democristiani? Oppure anche lei Monti fa parte della stessa risma che si vuole riciclare come una volta si sono riciclati i fascisti?
3) Parla di riduzione dei parlamentari e della modifica della legge elettorale.
Ha detto che dovranno essere votate nei primi 100 giorni. Lei ha già avuto la possibilità dei 100 giorni? Perché non le ha fatte votare?
Mi dirà che il Tyrannosaurus non le avrebbe fatte passare.
Mi prende in giro? Saremmo andati alle elezioni immediatamente e gli italiani avrebbero votato in massa per la sua agenda e con la maggioranza che si trovava l’avrebbe comodamente attuata.
4) Mi ricordo le sue lecchinate al suo predecessore in questi 13 mesi anche se intervallate da sottili stoccate.
Contrastano con le bordate con cui lo ha investito nella conferenza stampa prenatalizia.
Perché queste bordate non gliele ha rifilate il giorno stesso dell’insediamento nel governo tecnico 13 mesi fa?
Per evitare che gli votasse contro i suoi provvedimenti?
Ha imparato anche lei dal Tyrannosaurus a raccontare balle o a fare credere cose in cui lei non crede?
Queste 25 cartelle mi dicono che avevo ragione a non fidarmi di lei.
E’ vero che l’Italia sembra contare di più in Europa e nel mondo.
Non era difficile nell’impresa visto dove l’aveva cacciata il Tyrannosaurus.
Lei sarà un tecnico ma si è comportato da politico avallandosi nella mente degli italiani come un raffinato.
Credo che non sia raffinatezza la sua, ma “VASELINA” per di più profumata.
Facile che lei conti in Europa visto che l’ha costruita a sua immagine e somiglianza con le banche preponderanti.
La sua agenda è stata sposata immediatamente guarda caso dal Cardinal Bagnasco mandando a fondo il Tyrannosaurus sposato precedentemente dal cardinal Ruini.
Ancora una volta sarà Gerarchia Romana a indirizzare le votazioni in Italia?
con affetto gmb

venerdì 5 ottobre 2012

Io la multa non la pago

Sono solo 26€, me li posso permettere.
È che io per prendere il biglietto ce l'ho messa tutta.
Sono arrivata 10 min prima in stazione. Nessuno dei 2 automatici accettava carte. Solo moneta liquida.
Io nel 2012 sono autorizzata a non avere cash.
In un mondo in cui tutto si fa online, in cui la gente chiama in Equador spendendo solo il costo fisso dell'abbonamento flat, in cui scommesse su proiezioni di dividenti in un futuro così lontano regolano l'economia mondiale, per quale motivo dovrei avere 4,55€ nel mio portafoglio?

"scusi, alle macchinette non prendevano le carte, all'autogrill nemmeno..."
"beh ma lei con anticipo si deve munire di biglietto"
"io mi munisco con anticipo, se lo so con anticipo!"
"è sua premure prendere i documenti di viaggio, se no perde la corsa!"
"io sono l'utenza è trenitalia che mi deve mettere nelle condizioni di poter pagare, soprattutto per essere inoppugnabile con queste scuse"
"beh, lei è senza biglietto"
"ma è possibile che non abbiate un terminale per le transazioni online in europa nel 2000?!"
"beh lei il biglietto lo poteva prendere online"
"come dire che poi avevate il dispositivo per leggere il codice QR dal mio iPhone"
"no, lo deve stampare!"
"ah chiaro, io giro con iphone e stampante in borsetta"
"beh se vuole fare ricorso... se no ha 60 giorni per pagare la multa"
"altrimenti venite ad arrestarmi in una casa in cui non vivo, vero?"
"ovvio!"

Ecco, è una questione di principio. Sono onesta. Ma soprattutto ho 3 prepagate e un Bancomat. 5€ ce li ho di sicuro.
Perché devo pagare 5 volte tanto se il problema è loro?
Perché in centrale posso pagare con la carta e a Greco Pirelli no?
-perché è una stazione minore. 
Il cazzo. Polo universitario e molti uffici intorno, DEVONO avere dei terminali pronti. A Berlino in ogni stazione puoi pagare con la carta.

Che senso ha che possa andare in 10 ore oltreoceano se poi per fare 50 km devo avvalermi di mezzi desueti?
Perché se sono stata impossibilitata a fare il mio dovere devo pagare di più?

"questa cosa, per me, è papabile di ricorso"
"guardi, se ha voglia di farlo io lo scrivo nel verbale..."
"scriva, scriva"

Lavoro in un'azienda di informatica, mi rifiuto di credere che non ci si possa adeguare all'era in cui viviamo.

mercoledì 29 agosto 2012

Mal di Germania-Deutschlandweh

A sei mesi dalla fine del mio Erasmus, lento e sempre più spingente, si fa sentire il Mal di Germania. La depressione post-erasmus ti attende sempre dietro l'angolo, ogni momento di debolezza è una ricaduta.

Prima ero letteralmente ossessionata da Berlino, Hauptstadt der Welt, mica solo della DDR! La vita notturna, la street art, le persone meno banali che io abbia mai conosciuto in vita mia, i mercatini dell'usato, i ristoranti vegani, i cani senza guinzaglio...
La mia pagina Facebook Berlinweh è nata per "somatizzare" questo male psicologico.

Oggi invece il male era più ampio. Mi è venuta a mancare la Germania in sé e per sé, con tutti i suoi stereotipi e tutto il colesterolo hdl che trasuda dai Bratwurst.
Mi mancava non solo l'esperienza erasmus (vita dello studente amplificata con un distorsore) ma tutto il contorno di "tedeschità" collegato e allo stesso tempo indipendente.

Il cielo plumbeo, le persone silenziose ma attente, le biciclette, i portapacchi decorati delle biciclette. I ponti, i fiumi, l'architettura moderna che ricostruisce il passato, dacché è stata spianata per intero durante la seconda guerra mondiale.

Gli edifici in mattoni rossi. Il vestirsi un po' come viene, tanto l'importante è essere comodi e alternativi.
La raccolta differenziata con 3 cassonetti per il vetro: bianco, verde e marrone; al di là dello "Pfand" che riporti al supermercato. Caro mio Pfand, non sai quanto mi manchi. Credo che la civiltà possa essere misurata col vuoto a rendere: lasci pulito, riutilizzi, ricicli, ci guadagni... l'apoteosi dell'essere verde e risparmioso.

Le vecchie: le anziane donne tedesche meriterebbero un quadretto a sé stante. Hanno tutte una faccia fra il mesto, la pace dei sensi e il diffidente. Ma quando poi si aprono donano ai giovani tutta la speranza nel futuro.

E poi alcune vecchie stradine, Gäße, che ti senti quasi in un'altra epoca, fra il medioevo e il primo rinascimento.

Fai un giro fuori città: guarda i laghi, guarda la foresta nera, guarda le alpi della Baviera. Non ti senti il Romanticismo e lo Sturm und Drang che ti pervadono?

Vai a Cuxhaven: la Rimini tedesca, con i suoi Strandkörbe tutti allineati geometricamente con i loro colori che ti riparano dal vento, non ti sembra di essere in una cartolina degli anni '50?

Fai una passeggiata in riva al Meno, a Mainz, la sera. Guarda la cittadina opposta, Wiesbaden, non è pittoresco? Vacci di giorno, non la percepisci la rivalità fra microcosmi, come due cittadine di provincia, durante le guerre napoleoniche?

Riportatemi a Heidelberg, con la sua università, il suo castello e il suo centro di ciottolato con Bunsen che ti guarda dall'alto del suo becco. Rivoglio la stradina che porta in alto, costeggiando tutte le sedi accademiche, dove se sei fortunato puoi comprare per pochi euro dell'ottimo miele biologico.

Fatemi rivedere Hamburg, il suo porto, il quartiere di Altona con alcuni centri alternativi e il rifugio degli anarchici con le biciclette arrugginite su tutto il muro esterno.

Vorrei tornare a Regensburg, quella che chiamai "la Bergamo tedesca" con la sua città alta, il centro, pieno di colori e di fiori, di fiori che colorano, insomma, un tripudio di rosa, fuxia e viola tutto rigorosamente che sa di petunia.

Fatemi gelare ancora un pochino a Berlino, dove il freddo ti entra dentro, il ghiaccio ti si attacca sulle ciglia e la birra ti si gela fra le mani.

Mi manca la meticolosità tedesca, il loro "sottotono", il loro essere molto più rilassati di noi sulla vita ma molto rigidi sulle procedure e gli algoritmi che ci accompagnano quotidianamente.

Dove è il Quark? E la mia Käsekuchen? Datemi una birra che non ti rimanga sullo stomaco, ma scorra leggera come l'acqua giù per il gargarozzo.

Rivoglio la mia varietà di patate!!
So di essere mielosa e pesante, ma se non ci fosse la Germania la inventerei.

L' esperienza all'estero mi ha segnata moltissimo: la lingua tedesca mi ha insegnato un certo rigore, i tedeschi l'ospitalità. In un certo senso, la ritengo la mia Patria di adozione.

"mi piace così tanto la Germania che quasi quasi ne preferivo due"

martedì 14 agosto 2012

sono un'onnivora selettiva, anzi no, sono vegetariana


Ci sono cose che si fanno per convinzione, etica e buon senso da cittadino del mondo. Di base sono una fra le più convinte carnivore, la carne rossa mi fa impazzire, al solo pensiero mi viene l'acquolina in bocca ma...
MA, al di là della crudeltà e della violenza sugli animali su cui andrebbe aperto un capitolo a parte, trovo da irresponsabili e incoerenti non preoccuparsi del buco dell'ozono e dello spreco di risorse ed energie causato dagli allevamenti intensivi. Su questo scriverò una nota a parte, quando avrò il tempo di rispondere a tutti coloro che faranno del proselitismo affinché io torni a mangare carne come tutti.

Perché a quanto pare le mie scelte alimentari interessano di più gli altri che me stessa. Perché io non costringo nessuno a nutrirsi solo di cibi vegetariani o vegani, ma le persone se la prendono a morte se non sei "uno di loro" e non ti diverti a mangiare carne scadente del supermercato su una griglia. L'ultima volta che ho accettato di scendere a patti con la convivialità e rinunciare al mio essere vegetariana mi ha fatto rimanere la carne sullo stomaco per tutto il weekend e parte della settimana lavorativa.

In questo delirio in cui le persone cercano mille motivazioni sul perché io dovrei mangiare animali (anche più di) 2 volte alla settimana mi è stato detto, battendomi le dita sulla fronte, "è grazie al consumo di carne che l'uomo si è evoluto". Per fortuna esistono persone che hanno più tempo di me di documentarsi al riguardo e la risposta è presto disponibile: pubblico quindi una lettera di un laureato in scienze della nutrizione che meriterebbe di essere divulgata

Cari lettori,
riportiamo la lettera scritta pochi giorni fa dal prof. Siani alla redazione de L'Unità come risposta a un articolo scientificamente ben poco fondato, pubblicato il 3 maggio sullo stesso giornale a firma Fabio Perelli.
Egregio Dott. Perelli,
Leggiamo su L'Unità, più precisamente sullo spazio riservato alla Scienza nell'edizione per il web, un breve articolo dal titolo "Il successo evolutivo dei carnivori", recensione del lavoro "Impact of Carnivory on Human Development and Evolution Revealed by a New Unifying Model of Weaningin Mammals", pubblicato il 18 aprile 2012 sulla rivista scientifica Plos one, a firma di Elia Psouni, Axel Janke e Martin Garwicz.
Vi si afferma che, secondo lo studio suddetto, "Il successo evolutivo e il forte sviluppo demografico della nostra specie sono legati all'acquisizione della dieta carnivora. I vegetariani storceranno il naso, ma se vi trovate a leggere queste righe e a riflettere su quanto c'è scritto è probabilmente merito anche dei benefici dell'assunzione di proteine animali".Conclusioni di imprudente assertività, dal momento che gli stessi autori nel loro paper affermano testualmente che "However, the specific impact of carnivory on human evolution, life history and development remains controversial". [Tuttavia, l'impatto specifico del carnivorismo sull'evoluzione umana, sulla storia della vita e sullo sviluppo rimane controverso].
Sappiamo bene che i nostri predecessori si nutrivano anche di cibi animali rappresentati, nel caso di Homo habilis, da insetti e invertebrati casualmente presenti su rami, fiori, frutta e semi che costituivano la quasi totalità della sua dieta; successivamente i rappresentanti del genere Homo cominciarono ad approfittare delle carcasse abbandonate sul terreno dai predatori: in tali contesti, comunque, i consumi carnei erano rari, casuali, occasionali e discontinui e non potevano in nessun caso costituire una fonte di nutrienti capace di incidere in modo tale da indirizzare la nostra evoluzione. Con lo sviluppo dell'attività di caccia, la disponibilità di risorse alimentari di natura animale andò, ovviamente, crescendo; tuttavia i cibi vegetali rimasero la base fondamentale della dieta degli appartenenti al genere Homo.
Relativamente al successo evolutivo della nostra specie e alle acquisizioni delle capacità cognitive per cui ci è consentito "leggere queste righe e riflettere su quanto è scritto" vi è un generale consenso fra gli esperti sul fatto che la nostra evoluzione dipenda da fattori molto numerosi e di natura varia, ciascuno dei quali rappresentò una parte del contesto ambientale in cui i nostri predecessori subirono le pressioni della selezione naturale. Fra queste forze possiamo enumerare i caratteri fisici dell'ambiente, il clima, la vegetazione, la disponibilità di risorse edibili, la presenza di altre specie animali, la competizione per territorio e cibo e, per l'uomo, la stazione eretta e la conseguente libertà degli arti superiori, le specificità della sua fisiologia che hanno permesso o meno l'accesso ai cibi, la struttura sociale, i caratteri anatomo-funzionali del cervello, le acquisizioni culturali e così via.In ultima analisi, è il contesto adattativo che indirizza l'evoluzione.
La disponibilità di proteine animali permise un più breve periodo di allattamento e un tasso di riproduzione più elevato? Sicuramente un'adeguata disponibilità di cibo consente un maggior successo riproduttivo, ma non vale solo per la carne e indicare in questa il cibo capace di indurre modificazioni qualitative tali da indirizzare lo sviluppo delle capacità cognitive è una pura ipotesi priva di qualsiasi sostegno scientificamente valido. In molti studi, il disegno generale e la scelta delle variabili cimentate portano a risultati che inducono certi giudizi piuttosto che altri. In nutrizione, il principio generale scientificamente inattaccabile è il seguente: per vivere, crescere, riprodurci abbiamo delle necessità nutrizionali dipendenti in quantità e qualità prima di tutto dalla specie cui apparteniamo e, in seconda battuta, dalle nostre dimensioni, dallo stile di vita adottato e dall'ambiente in cui ci troviamo a operare; tali necessità nutrizionali le assumiamo dai cibi che consumiamo.
Il successo evolutivo della nostra specie sta, oggi, nel possedere il bagaglio culturale che ci consente di decidere, per scienza e coscenza (come noi medici siamo soliti dire) con quali cibi coprire le esigenze del sostentamento: lo possiamo fare esclusivamente con vegetali, aggiungere a questi prodotti animali (latte, uova e derivati) o decidere di accostarvi consumi carnei. Le capacità cognitive sviluppate nell'ambiente in cui è avvenuta la nostra evoluzione ci indicano le necessità nutrizionali e le fonti dalle quali derivarle; ci consentono di affermare che troviamo proteine in cereali e legumi oltre che nelle carni; che vi sono acidi grassi omega-3 nei pesci ma anche nelle noci. E conosciamo, anche, quanto le nostre scelte possano influire sugli ecosistemi e sulla crisi ambientale che stiamo attraversando.
Cordiali saluti,Vincenzino Siani
Dott. Vincenzino SianiLaureato in Medicina e Chirurgia e in Scienze NaturaliDocente in Ecologia della Nutrizione
Laurea Specialistica in Scienze della Nutrizione UmanaUniversità degli Studi di Roma "Tor Vergata"
Presidente della Società Italiana di Nutrizione Vegetariana-SINVE 

Posto che "la carne è debole", nel vero senso della parola, continuerò a mangiarla se e solo se proveniente da allevamenti rurali come quei pochi che esistono ancora nelle mie splendide valli bergamasche, dove ci sono una 30ina di vitelli in alpeggio completamente liberi di mangiare più che gli piace, vivere all'aperto (e che spazi!) ed essere trattati come parte della famiglia dal contadino, che li chiama per nome, li accarezza e si occupa della loro stalla come se fosse casa sua.
Idem con latte e uova.

consiglio a tutti di leggere questo libro, che ho comprato ieri ma non è pro-vegetarianesimo, cerca bensì di sensibilizzare sull'etica della dieta.

mercoledì 11 aprile 2012

Po Polsku... Perché sono andata in Polonia!

... mazurek nie jest muzyką, to ciasto! (la mazurka non è una musica ma una torta!)


There are really existing storkes' nest with alive and wild storkes. Insomma, per la prima volta in vita mia ho visto delle cicogne dal vivo. Wild. Selvagge. Con i loro nidoni.

There is always a small lake behind your home.

Le famiglie polacche sono gentili come quelle italiane ma piu' silenziose.

Esiste una melanconia polacca.

Imparare il polacco e' difficile ma non impossibile!

Si mangia bene, QUANDO si mangia.

Zawsze czas na herbatę! (è sempre tempo per il the)

Wódka i papierosy

Przepraszam, gdzie kurwa jest sklep alkoholowy?

kotrola radarowa, kotaś, kotbusier...

500 potraw z ziemniaków (500 dishes with potatoes)

Włosi mają włosy (gli italiani sono pelosi) niemcy nie mówią językiem (i tedeschi non parlano alcuna lingua) (and hungarinas are fat!) - se volete sapere il perche' vi do spigazioni a parte-

Buses z Warszawy do Lublina can fly. Ebbene sì, dovreste sperimentare anche voi la vera guida polacca. Come mi è stato detto: "ogni polacco ha almeno un amico morto per incidenti stradali e uno per alcolismo"






mercoledì 25 gennaio 2012

Una vita da gitana

Mi trovo a Berlino. Nulla di nuovo sul fronte orientale.
dopo che per la 3 volta mi trovo a fare le valigie in un mese, avendo io nell'ultimo anno (2011) preso ben 14 voli ryanair, usato svariate volte il circuito "Deutsche Bahn" facendomi anche fare la carta fedeltà, viaggiato con ogni tipo di regionale in Italia e, apoteosi, usato la Mitfahrgelegenheit {vedi più giù} almeno 3 volte, sto cominciando a farmi due domande sulla mia stabilità (mentale).

Progetti:
prima settimana di marzo: Bulgaria
prima settimana di aprile: Polonia
maggio: Montagna (Italia)
luglio/agosto: Trieste, Slovenia, Serbia, Ungheria, Austria, Polonia, Germania.
settembre: mi piacerebbe dare degli esami a Milano
ottobre: trovarsi uno stage. In Italia, Germania, Francia, Polonia o chi più ne ha più ne metta.

"oggi qui, domani là, mi piace vivere come mi va" diceva all'incirca Patty Pravo. Questa canzone è stato il mio imprinting.

Credo però che magari una routine, una vita con delle ore, degli obiettivi a breve e lungo termine potrebbero portarmi a una certa "sanità".

Vorrei solo poter mettere in ordine la mia vita. Scegliere in maniera razionale cosa fare del mio futuro. Non che mi manchi la razionalità, mi manca solo lo spirito giusto.

Ci sarà un giorno in cui smetterò di fare la ribelle, di girovagare e metterò ordine. Sicuro è che non voglio lavorare in un ufficio 8 ore al giorno per più di 40 anni. Avere un lavoro che "oggi qui, domani là" sarebbe il massimo.

Mi sento a casa a Berlino. Una città col 20% di disoccupazione giovanile, il debito più alto della Germania, sporco e povertà. Essere "Pfandsammler" è davvero un lavoro e una realtà costante. Ma soprattutto posso io rimanere per la vita in una città con queste non-prospettive per tutta la vita e soprattutto SENZA MONTAGNE?

Anche questo post non sa dove andare, sono sempre abbastanza inconcludente.

Vorrei solo condividere una cosa: come il tedesco vive la MfG.
Io nei primi 5 minuti di solito mi presento, chiedo cosa fanno le persone e cerco di interagire. No. Questo non appartiene alla tedesca-mentalità. Loro fanno 6 ore di viaggio ZITTI. Ti senti anche quasi in colpa ma sai, la MfG è una "Zweckgemeinschaft" non nasce come modo per fare amicizia quindi NON LA SI FA. Gli ultimi 10 minuti, quando devi spiegare dove vivi e dove essere "lasciato giù" allora lì si chiacchiera e ci si presenta.

Un mondo all'incontrario insomma.

mercoledì 18 gennaio 2012

ARMUT TUT GUT

Auf Armut! "auf Armut!"
con questo brindisi ho inaugurato la mia SPLENDIDA serata. In fondo non serve molto per essere felici. Amici, un bicchiere di vino, buona musica e cibo che ti piace!

Ma iniziamo con ordine:
La mia giornata è iniziata accompagnando un'amica dalla ginecologa, aveva un condiloma e non sa parlare tedesco, per questo ho dovuto fare da "Dolmetcher". Tornando a casa ho portato stracci a un'amica a cui si era allagata la casa. Nel frattempo ho appreso che sul mio conto tedesco sono rimasti soltato 88 centesimi. Non male, benvenuta povertà, benvenuta "Pennersdiät" ovvero dieta da barbone. Quella forzata, perché non c'hai i soldi. Poi università per concedere l'intervista a un tedesco flippato che vuole conoscere il mondo erasmus in Germania. Nel frattempo mi si è scollata la suola delle scarpe. Grazie al periodo esami i miei capelli non vengono lavati da 3 giorni. Il look "barbie barbona" sta prendendo piede.
Esci alle 8 dalla biblioteca, dopo aver scoperto che un esame ce l'avrai il 9 di febbraio anziché il 29... depressione, fretta di fare tutto, magari bene.

Esco. Nessun soldo in tasca, come si può sopravvivere? Niente di meglio che andare a recuperare del cibo scartato dal supermercato, perché gli involucri non sono ben chiusi, perché forse una foglia di prezzemolo non è perfettamente verde. insomma, cibo FRESCHISSIMO, scartato per nulla. quindi abbiamo "fatto la spesa". 700gr di funghi, prezzemolo, Suppegrün e 3 peperoni.

Sulla strada di casa troviamo un materasso abbandonato per strada, perché non prenderlo? è quasi nuovo, costerebbe almeno 100€. Quindi saliamo in 3 sul tram, un materasso e un sacchetto della spesa.

A casa. Gute Laune, gute Leute, gute Musik. Cosa potrei volere di più? Meglio di così si muore.

Funghi col prezzemolo, cipolle, olio e aglio. Polenta con il formaggio portato da Bergamo. Semplicemente ORGASMO.

Benvenuta povertà, senza di te non avrei MAI cucinato così bene dei funghi. Non avrei rievocato la mia cucina tradizionale.

Grazie.
Grazie Nezka che ci hai fatto scoprire una nuova Band (Walk off the Earth) e soprattutto per il buon vino rosso. Hai trasformato la serata in una bella serata.
Grazie Beatrice che ci hai fatto scoprire come vivere da "echte Penner", veri barboni.
E grazie a me, che so cucinare così bene!!

Ragazzi, io sto in paradiso.